"Si deve sempre rispetto alle religioni altrui.
Agendo in questo modo si esalta la propria religione e non si fa offesa alle altre"

Editto XII 
del re indiano Ash
oka 
(III secolo a.C.)
 
Il dono di un raggio di gioia indelebile
Visita di un gruppo di monaci e monache buddhisti taiwanesi

Monastero Santa Scolastica – Fraternità di Bose (Civitella San Paolo, RM)

20 marzo 2023


Vogliamo condividere con voi, amici del DIM, la nostra gioia per la visita nel nostro monastero a Civitella San Paolo (RM) di otto membri del monastero buddhista di Fo Guang Shan a Taiwan, una comunità monastica mista di monaci e monache fondato nel 1967.​​​​​​


 
Lunedì 20 marzo abbiamo accolto il piccolo gruppo, composto dall’attuale abate di Fo Guang Shan, il v. Hsin Bao, e dalla referente delle monache, la v. Yi Kong, insieme a sei monache responsabili di alcuni monasteri o templi presenti in Europa (tra gli altri, a Parigi, Berlino, Lisbona). Facevano parte di una delegazione di un centinaio di membri dell’United Association of Humanistic Buddhism di Taiwan in pellegrinaggio educativo interreligioso a Roma nei luoghi sacri della chiesa cattolica.

Il buddhismo umanistico ha assunto un’importante rilevanza a Taiwan negli ultimi decenni. Fu proprio il fondatore del monastero di Fo Guang Shan, il v. Hsing Yun, recentemente scomparso, a dare un grande contributo al suo sviluppo e alla sua diffusione. Secondo questa corrente del buddhismo i monaci, come i laici, si coinvolgono maggiormente nella vita quotidiana della popolazione e si impegnano in diversi ambiti sociali e civili. Sono molto sensibili alle questioni legate all’educazione dei giovani, allo sviluppo integrale della persona umana, così come ai problemi della salvaguardia dell’ambiente, dei diritti umani e della gestione dello stress nella società moderna.
Durante il loro soggiorno a Roma, oltre a visite ai luoghi significativi della cristianità e incontri con professori e studenti di alcune università pontificie, c’è stata anche giovedì 16 marzo un’udienza con papa Francesco, il quale nel suo discorso ha sottolineato quanto la loro visita sia stata un’occasione privilegiata per far progredire una cultura dell’incontro, abbattere i muri che dividono le persone e dare un contributo significativo alla costruzione della fratellanza umana. 


 
I partecipanti avevano chiesto di poter visitare il nostro monastero e incontrarsi con una comunità che cerca di vivere la vita monastica cristiana in occidente oggi. Noi sorelle di Bose insieme alle sorelle benedettine ci siamo dunque confrontate con loro in un dialogo aperto e profondo su alcuni temi monastici e spirituali. Abbiamo riscontrato da parte loro un grande interesse e una bella “curiosità”. Possiamo dire che lo scambio si è svolto “tra monaci”, tra persone che danno priorità all’edificazione di una vita interiore e alla ricerca di un cuore unificato, e che a partire da questo centro si fanno carico delle situazioni e delle persone, e così cercano di rispondere ai loro bisogni e ai loro problemi. Uno dei temi su cui ci siamo soffermati maggiormente è stato quello della “purezza del cuore”, una condizione spirituale rilevante in tutte le forme di vita monastica.




Ci siamo trovati concordi su tanti aspetti, che però viviamo e anche pensiamo con modalità differenti. Questo scambio è stato davvero molto intenso e bello, e tutti ci siamo sentiti arricchiti. Abbiamo potuto, ancora una volta, sperimentare che è possibile che mondi diversi si incontrino e si riconoscano profondamente: in questo caso, a confrontarsi e riconoscersi sono stati l’Estremo Oriente e l’Occidente, il buddhismo e il cristianesimo. Abbiamo potuto fare esperienza, inoltre, di come l’incontro autentico feconda e arricchisce le nostre vite, lasciando come dono un raggio di gioia indelebile. Di certo abbiamo vissuto una profonda esperienza di fratellanza/sororità nel segno di Fratelli tutti.

Le sorelle di Bose e benedettine di Civitella


 

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