"Si deve sempre rispetto alle religioni altrui. 
Agendo in questo modo si esalta la propria religione e non si fa offesa alle altre"

Editto XII del re indiano Ash
oka 
(III secolo a.C.)
 

 39° Riunione delle commissioni europee del DIM
Abbazia di Ealing (Londra), 4-8 ottobre 2010



"Se Iddio avesse voluto avrebbe fatto di voi una comunità unica, ma ciò non ha fatto per provarvi in quel che vi ha dato. Gareggiate dunque nelle opere buone, giacché a Dio tutti tornerete, e allora egli vi informerà di quelle cose per le quali ora siete in discordia" 
(Corano, sura della mensa, V:48)

     

     La riunione annuale dei coordinatori delle commissioni nazionali del DIM/MID è stata ospitata quest'anno presso l'abbazia benedettina di Ealing, alla periferia ovest di Londra. La comunità monastica ospitante, in particolare nelle persone di p. Andrew, foresterario, e p. Dominique, ha accolto il nostro piccolo gruppo dei delegati con ogni premura, mettendoci a disposizione spazi e tempi appropriati per gli incontri di discussione e le conferenze di formazione, nonché accogliendoci alla preghiera quotidiana comunitaria, predisponendo i pasti con ogni cura e fornendoci i mezzi per alcuni spostamenti in città. L'ottima organizzazione è stata possibile grazie soprattutto al lavoro di preparazione meticolosa e all'assistenza premurosa di sr. Lucy Brydon, coordinatrice della commissione inglese e irlandese, e di fr. Daniel Pont, coordinatore europeo.
     
Londra 2010     Per chi, come me, partecipava alla prima volta a questa conferenza, in quanto delegato da p. Cipriano Carini osb a rappresentare la commissione italiana, è stata innanzitutto un'occasione preziosa di conoscenza o di approfondimento degli scambi con gli altri coordinatori partecipanti all'incontro: William Skudlarek osb (Roma), segretario generale; Daniel Pont osb (En Calcat), coordinatore europeo; Cosmas Hoffmann osb (Königmünster), coordinatore della commissione tedesca;  Gergeley Bakos osb (Pannonhalma), coordinatore della commissione ungherese; Marie Pinlou osb (Belloc), coordinatrice della commissione francese; Lino Moreira Marques (Singeverga), delegato del coordinatore della commissione iberica; Julian Pieters ocso, delegata della commissione di lingua olandese; Gilchrist Lavigne ocso (Tautra), coordinatrice della commissione scandinava; Lucy Brydon osb cam (Turvey), coordinatrice della commissione inglese e irlandese; Pierre-Yves Brandt (Lausanne), coordinatore della commissione svizzera. Alle riunioni di coordinamento sono stai presenti anche Pierre-François de Béthune osb (Clerlande), già segretario generale, Notker Wolf osb (Roma), abate primate e Timothy Wright osb (Roma), consigliere dell'abate primate per i rapporti con l'islam.

     Il primo giorno della conferenza (martedì 5 ottobre) è stato la giornata delle commissioni, con una mattinata dedicata dapprima allo scambio sui lavori e le recenti esperienze vissute dalle singole commissioni nazionali. Dapprima, divisi in piccoli gruppi per facilitare la comunicazione, ci si è interrogati sui punti positivi e negativi, che necessitano di essere migliorati o cambiati, nella vita e nelle attività delle rispettive commissioni, con la possibilità di proporre nuove idee e linee di lavoro per il futuro. Tra i punti positivi, ne sono emersi due in particolare: il crescente interesse per il confronto e il dialogo interreligiosi nella società e tra i laici e il riconoscimento del ruolo dei monaci in tale dialogo, in quanto la vita monastica offre uno spazio di prossimità che rende possibile l'ospitalità interreligiosa; l'occasione particolare e l'incontro personale tra monaci e rappresentanti di altre religioni come stimolo propulsore determinante per molte attività nel campo del dialogo interreligioso. Tra i punti negativi, invece, sono emersi: l'invecchiamento delle comunità monastiche e il conseguente venir meno delle persone interessate e coinvolte nelle proposte del DIM; l'incomprensione da parte di alcuni superiori/e di comunità monastiche del significato e dell'importanza del dialogo interreligioso anche per i monaci ("Il DIM e il dialogo interreligioso che cosa apportano alla vita della comunità?", si chiedono a volte); la mancanza di coordinazione e comunicazione tra i monasteri. Le idee proposte sono scaturite come risposta proprio a questi ultimi problemi: ci si auspica dunque soprattutto un'intensificazione della formazione nel campo interreligioso all'interno dei percorsi formativi dei monaci, lo sviluppo di una "teologia spirituale del dialogo" che ne motivi teologicamente la rilevanza, nonché la produzione di materiali che possano incentivare una maggiore comprensione della natura e del valore di tale dialogo.
     
     Tra gli altri punti all'ordine del giorno, due sono stati i più discussi tra i membri della commissione. Il primo è stato introdotto da p. William Skudlarek e ha riguardato il lancio, nel gennaio 2011, della nuova rivista online Dilatato corde sulla spiritualità del dialogo. Pubblicata soltanto in internet due volte l'anno, questa nuova rivista andrà a sostituire il bollettino del DIM europeo (nelle sue due edizioni, francese e inglese) e accoglierà articoli, tutti vagliati da un comitato editoriale di revisori competenti nel settore, riguardanti le testimonianze esperienziali sul dialogo interreligioso, nonché articoli sulla storia e la teologia di questo dialogo. Il secondo tema discusso, introdotto da p. Pierre de Béthune, è stato quello degli scambi spirituali intermonastici est-ovest. Iniziati vent'anni fa, questi scambi, a detta di tutti, vanno rivitalizzati e soprattutto vanno percepiti e assunti come una delle vie più concrete ed efficaci del dialogo propriamente monastico. Un'elasticità maggiore per quanto riguarda la scelta dei partner (finora tutti monaci zen giapponesi) e i tempi di realizzazione (possibili in qualsiasi tempo dell'anno) potrebbero facilitare questi scambi reciproci tra monaci cristiani e monaci buddhisti. Penso che la nostra commissione italiana dovrà percorrere con più decisione questa via, incoraggiando le comunità monastiche ad aprirsi maggiormente a tali scambi. Alcuni monaci giapponesi sono già pronti a venire da noi: siamo disposti ad accoglierli in qualche comunità, per poi ricambiare loro la visita e intessere così relazioni vitali di amicizia spirituale?

     Il pomeriggio dello stesso giorno abbiamo avuto l'onore di partecipare ai vespri cantati nel coro dell'abbazia di Westminster e di avere uno scambio fraterno con tre dei canonici dell'abbazia, che fu per circa cinque secoli (X-XVI) un monastero benedettino. Particolarmente interessante è stato ascoltare la sensibilità dei canonici verso l'accoglienza dei pellegrini, anche di altre religioni non cristiane, in consapevole continuità con la tradizione benedettina dell'accoglienza monastica, e l'importanza da loro accordata all'abbazia quale luogo di incontro e di condivisione. Un reale interesse dei canonici si è mostrato nei confronti del nostro gruppo quando ci hanno invitato a condividere alcune esperienze significative di alcuni di noi nel campo del dialogo interreligioso monastico.

     La seconda, impegnativa giornata (mercoledì 6 ottobre) è stata la giornata di riflessione teologica, centrata sul tema della "natura di Dio", e ha coinvolto una cinquantina di persone, tra le quali alcuni esperti invitati e diversi membri della commissione del DIM inglese, giunti anche da luoghi molto distanti per ascoltare le conferenze. Al mattino le relazioni presentate da due intellettuali musulmani sciiti iraniani hanno avuto come centro la natura di Dio nell'islam. L'intervento di Reza Shah-Kazemi, dal titolo "La mia misericordia racchiude tutto: la misericordia e la compassione di Dio nell'islam", ha mostrato come nel Corano la "compassione amorosa" è la caratteristica fondamentale, immutabile e assoluta dell'essenza di Dio, le cui altre qualità sono secondarie e accidentali[1]. Questa riflessione è stata ulteriormente proseguita e approfondita dal secondo oratore, Mohammad Ali Shomali, teologo islamico molto coinvolto nel dialogo cristiano-musulmano[2], nel suo intervento intitolato "Immagini di Dio nel Corano": attraverso un'analisi testuale delle ricorrenze dei nomi e degli attributi di Dio nel Corano, l'oratore ha mostrato come nel testo sacro dell'islam Dio sia primariamente definito come "Misericordia" e "il Misericordioso". Terreno fecondo di stimoli, questo, per una possiblie comparazione con le immagini di Dio nella Bibbia...

     Ne pomeriggio la discussione si è spostata su una riflessione teologica più ampia, affrontata da due oratori cristiani. Il canonico anglicano Michael Ipgrave, già consigliere dei vescovi anglicani per le questioni interreligiose, ha offerto una "provocante" riflessione sul "Dio che provoca tutti noi alla santità", in cui ha mostrato, anche in prospettiva biblica e teologica, come il dialogo delle esperienze religiose (e dunque anche il dialogo interreligioso monastico) abbia tra i suoi fini anche quello di provocare alla santità attraverso l'esposizione, il confronto, il dialogo "provocante" con chi segue altre vie religiose. Il gesuita Michael Barnes ha poi parlato sul tema di "Dio e il linguaggio di lode" attraverso un percorso basato sulla devozione sikh (sikh bakti). Il tempo non ha purtroppo permesso uno scambio prolungato su questi temi, che restano comunque stimoli fecondi per una futura riflessione. Ci si è resi conto che una riflessione seria sui fondamenti teologici del dialogo interreligioso è assolutamente urgente.

Londra 2010     Quale "riposo" dopo l'intensità della giornata di formazione teologica, l'organizzazione dell'incontro ha sapientemente previsto, il terzo giorno (giovedì 7 ottobre), una giornata di dialogo, vale a dire un tempo dedicato alla visita a due luoghi significativi per la conoscenza delle altre religioni. Al mattino ci siamo recati al vicino sikh gurdwara (tempio sikh) di Southall, dove siamo stati accolti e guidati nella visita da uno dei membri anziani della comunità sikh. In un clima di aperta e calda accoglienza, abbiamo percorso i diversi luoghi all'interno del gurdwara, come la tradizione sikh richiede, a piedi scalzi e capo coperto: chi non poteva godere del velo o del cappuccio dell'abito monastico è stato agghindato con un fazzoletto arancione che li ha resi alquanto originali... Dopo un'introduzione alla storia, alla spiritualità e alla tradizione sikh, ci siamo recati nella grande sala per rendere omaggio al Guru granth sahib, la sacra scrittura che racchiude gli insegnamenti dei guru sikh e di altri maestri della tradizione sikh, hindu e musulmana, ed è venerato come il guru divino, ultimo, definitivo. La conoscenza diretta di questo che è l'unico monoteismo nato in India (originatosi nell'area indiana nord-occidentale del Punjab), basato sul riconoscimento dell'uguaglianza di tutti gli uomini (e di uomini e donne) di fronte al Dio creatore, di cui si può essere servitori attraverso una memoria costante di lui, una vita onesta e un servizio di carità ai fratelli, è stata di forte impatto... La condivisone del pasto, offerto a tutti i visitatori del tempio, ha sigillato l'accoglienza riservataci in questo luogo.
     Londra 2010
     La sobrietà del gurdwara sikh è stata sostituita dall'abbondante varietà e multiforme rappresentazione del divino con cui ci siamo confrontati nel pomeriggio, quando abbiamo visitato l'hindu mandir (tempio indù) di Wembley. Terminato di costruire pochi mesi fa assemblando blocchi di pietra scavati e cesellati in India, questo che è oggi il tempio hindu più grande d'Europa offre al suo interno un percorso di venerazione alle statue del variegato pantheon hindu, attirando così i devoti dei diversi culti devozionali alle singole divinità. Una curiosità: tra le figure di santi indiani scolpite su una colonna, ci viene fatta notare la figura di madre Teresa di Calcutta...

     L'accoglienza calorosa e sincera ricevuta in entrambi i luoghi ci hanno fatto sentire sulla pelle e nel cuore il senso dell'accoglienza proprio delle genti dell'Asia, ma, più alla radice, ci hanno fatto intuire, quale segno visibile, la "spiritualità dell'accoglienza" molto profonda in entrambe queste vie religiose. Inoltre, come già ieri la qualità degli interventi alla giornata di riflessione teologica, il clima di fraternità che abbiamo potuto vivere oggi durante la giornata di dialogo è stato da tutti molto apprezzato e garantito dalla conoscenza personale tra coloro che abbiamo ascoltato o incontrato e sr. Lucy, cui va un ringraziamento particolare per il lavoro svolto nel contatto con essi.

     Un ultimo, breve momento di confronto tra i delegati si è avuto alla fine dell'incontro, in cui si è apprezzata la qualità dei contenuti e degli scambi dei tre giorni precedenti, e in cui ci si è anche interrogati su eventuali miglioramenti, ad esempio: la riflessione teologica potrebbe essere diluita su più giorni e fungere così da stimolo (input) per la discussione e lo scambio; alcuni momenti di silenzio, più prolungati, potrebbero essere pensati per garantire una sufficiente manducatio in profondità degli stimoli offerti; sembrerebbe anche opportuno riservare un tempo maggiore al confronto tra i delegati.

     Come già fissato precedentemente, la prossima riunione europea dei delegati DIM si terrà a Santiago de Compostela dal 29 agosto al 2 settembre 2011.

Matteo Nicolini-Zani



 

[1] Cf. Reza Shah-Kazemi, My Mercy Encompasses All: The Koran's Teaching on Compassion, Peace and Love (2007).

[2] Mohammad Ali Shomali è curatore, insieme ad altri, dei seguenti volumi sul tema: Catholics and Shi'a in Dialogue: Studies in Theology and Spirituality (2004), Catholic-Shi'a Engagement: Reason and Faith in Theory and Practice (2006), Catholic-Shi'a Dialogue: Ethics in Today's Society (2008).

 
 

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