"Si deve sempre rispetto alle religioni altrui.

Agendo in questo modo si esalta la propria religione e non si fa offesa alle altre"

Editto XII 
del re indiano Ash
oka 
(III secolo a.C.)

 


48a Riunione delle commissioni europee del DIM

Abbazia benedettina di St. Willibrord, DOETINCHEM (Olanda)
23-27 settembre 2019

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Speravo di rendere fruttuosa la mia permanenza in India

come contributo all’incontro dell’Asia con l’Occidente;

speravo che quell’incontro sarebbe forse stato utile

anche al monachesimo occidentale.

(Cornelius Tholens, OSB)[1]

La riunione annuale dei coordinatori delle commissioni nazionali del DIM/MID (Dialogue interreligieux monastique/Monastic interreligious dialogue) è stata ospitata quest’anno in Olanda, presso l’abbazia benedettina di St. Willibrord (Sint Willibrordsabdij) a Doetinchem, nella regione orientale dei Paesi Bassi. Fondato negli anni immediatamente successivi la seconda guerra mondiale dalla comunità di Oosterhout, il monastero fin dalle sue origini ha vissuto una grande apertura al dialogo, e in particolare al dialogo interreligioso. Suo iniziatore fu il primo abate, p. Cornelius Tholens (1913-2011), un monaco la cui vita è stata profondamente segnata dall’incontro con l’Oriente, che ha molto lavorato per la creazione dell’AIM, e che fu uno dei partecipanti ai due storici congressi monastici asiatici di Bangkok (1968) e Bangalore (1973). La continuità e l’attualità di questa apertura al dialogo interreligioso e, in particolare, alle vie orientali di meditazione, sono concretamente visibili nel meraviglioso giardino di pietra in stile zen presente accanto alla sala di meditazione (zendō 禅堂) al piano superiore dell’edificio adibito a foresteria.

L’ospitalità, offerta da tutta la dinamica comunità monastica e coordinata da fr. Kefas, è stata intensamente fraterna.

I coordinatori (o membri loro rappresentanti) partecipanti all’incontro quest’anno sono stati sette: William Skudlarek osb (Collegeville, USA), segretario generale; Cosmas Hoffmann osb (Königmünster, Meschede, Germania), coordinatore della commissione austro-tedesca e coordinatore della regione europea; Matteo Nicolini-Zani (Comunità monastica di Bose, Italia), coordinatore della commissione italiana; Kefas Rietkerk osb, coordinatore della commissione olandese e belga fiamminga (St. Willibrord, Olanda); Lisbeth Ann Simmons osco (Tautra, Norvegia), in rappresentanza della commissione scandinava; Oswin Gartside cr (Mirfield, Inghilterra), in rappresentanza del DIM Gran Bretagna e Irlanda; Vera Maria Graça ocd (Carmelo di Porto, Carvalhosa, Portogallo), in rappresentanza della commissione iberica. A questi si è aggiunto anche quest’anno Anselmo Park osb, monaco benedettino dell’abbazia di Waegwan (Corea), ora priore del priorato benedettino e casa di ritiri spirituali di Busan, che sta lavorando per la creazione nel prossimo futuro di una commissione DIM/MID coreana.

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Il primo giorno (martedì 24 settembre) è stato interamente occupato dall’interessante visita al monastero buddhista internazionale Zen River, situato nel piccolo villaggio di Uithuizen, nei pressi di Groningen, nella parte settentrionale dei Paesi Bassi. Dopo quasi tre ore di viaggio in auto, abbiamo raggiunto questa comunità buddhista zen, fondata nel 2002, costituita da uomini e donne, laici e monaci (di cui una dozzina residenti), e che si basa su quattro elementi di pratica: zazen, ritualità, studio e sviluppo di attività sociali. Al nostro arrivo siamo stati calorosamente accolti dall’abate, Tenkei Coppen rōshi, che con la moglie ha fondato questo luogo: entrambi sono maestri certificati sia nel lignaggio della scuola americana White Plum sia nella tradizione dello zen sōtō, e il monastero è ufficialmente registrato come un tempio internazionale di quest’ultima scuola. Dopo un primo tour del monastero, attraverso il quale ci siamo familiarizzati con i diversi luoghi e abbiamo incontrato diversi dei membri della comunità al lavoro (sartoria, stireria, cucina, eccetera), l’abate ci ha introdotto ai principi che animano la vita in questo monastero, permeando la pratica spirituale che qui si vive e si propone ai numerosi ospiti. Il pranzo ci è stato offerto dopo la partecipazione alla liturgia con il canto di alcuni sutra nella sala delle cerimonie (hattō 法堂). Nel pomeriggio abbiamo dapprima incontrato nuovamente l’abate, che ci ha offerto una vivace e interessante presentazione dei precetti osservati nel buddhismo zen, e poi, dopo la partecipazione a un altro breve momento rituale, ci siamo uniti alla comunità in una mezz’ora di zazen nello zendō, la sala dedicata alla meditazione seduta. Un ultimo, intenso momento è stato un tempo di dialogo e condivisione con tutta la comunità, accompagnato da tè, caffè e buoni dolci. Avendo di fronte altre tre ore di viaggio di ritorno, questo scambio non ha purtroppo potuto protrarsi quanto avremmo desiderato…

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Il secondo giorno (mercoledì 25 settembre) è stato il momento per uno scambio tra i presenti circa la situazione dei gruppi nazionali e le rispettive attività organizzate nell’ultimo anno. Il confronto è stato fatto rispondendo a tre domande principali:

1. Quali sono state le esperienze più positive e incoraggianti?
2. Quali sono stati gli ostacoli e le difficoltà incontrate?

3. Quali raccomandazioni e proposte volete trasmettere agli altri presenti?

Nel pomeriggio p. William ha offerto alcune considerazioni a partire dalla sua posizione di segretario generale e dalla sua esperienza nel campo del dialogo interreligioso monastico. In generale, ha ricordato come il contributo monastico al dialogo interreligioso sia essenzialmente quello a livello dell’esperienza spirituale: per questo cerca di tenere vivo e stimolare questa particolare dimensione del dialogo interreligioso. Attraverso il racconto del proprio itinerario di vita monastica, p. William ha testimoniato il suo personale coinvolgimento progressivo (e inizialmente inatteso) nel DIM e il suo ruolo di collegamento, in quanto segretario generale, con il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. Ha precisato che il suo ruolo è piuttosto quello di collegamento e di sostegno: le idee più importanti vengono dal basso e quelle vanno valorizzate.

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Il terzo giorno (giovedì 26 settembre) abbiamo avuto un fecondo confronto e scambio con alcuni membri della commissione di lingua olandese e fiamminga (quattro monache trappiste da tre monasteri diversi, un’oblata e una praticante zen) che ci hanno raggiunto a Doetinchem.

Dopo un momento di conoscenza reciproca, p. William ha illustrato ai presenti il proprio ruolo di segretario generale, sottolineandone alcune dimensioni: la sua principale funzione di sostegno alle iniziative locali; il suo lavoro come capo-redattore della rivista online Dilatato corde; il suo ruolo di collegamento tra DIMMID e Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso; il suo lavoro di traduttore e curatore di volumi e studi, oltre che di autore di articoli per riviste; la sua attività di conferenziere e insegnante. Dopo una sintetica presentazione della struttura del DIM, ha concluso con la menzione di due segni concreti di speranza per il futuro: p. Jaechan Anselmo Park e p. Maximilan Musindai, monaci benedettini entrambi preparati nel campo del dialogo ed entrambi al lavoro per introdurre in Asia e in Africa il dialogo interreligioso monastico.

A seguire, p. Anselmo ha dapprima presentato il suo personale percorso di avvicinamento e di introduzione al dialogo interreligioso monastico attraverso il suo lavoro accademico e il suo approfondimento spirituale dell’itinerario di Thomas Merton; poi, dopo aver mostrato un breve documentario biografico su Merton, ha offerto ai presenti una sintesi della sua tesi di dottorato, recentemente pubblicata come volume (Thomas Merton’s Encounter with Buddhism and Beyond. His Interreligious Dialogue, Inter-monastic Exchanges, and Their Legacy, Liturgical Press, Collegeville Mn 2019).

L’ufficio dell’ora media è stato appositamente sostituito da una preghiera interreligiosa in cui alla recita dei salmi sono stati intercalati dei canti di Taizé e la lettura di due testi sacri di altre religioni (un passaggio dal libro sacro dei sikh e alcuni versetti del Corano), il tutto concluso da intercessioni.

Nel pomeriggio, sr. Sabine, monaca trappista di Brecht e segretaria del gruppo DIM di lingua neerlandese, ha presentato, con l’ausilio di alcune fotografie, le più recenti iniziative di dialogo vissute da questa commissione locale.

Il nostro incontro annuale si è concluso, dopo cena, con un fraterno scambio informale con l’abate p. Henry Vesseur e la comunità monastica.

Per il 2020 si è proposto di tenere il nostro incontro europeo in Francia, ospitati dall’abbazia benedettina di Ligugé (possibilmente nelle date 14-18 settembre, oppure 7-11 settembre). Per il 2021, si pensa alle date 13-17 oppure 20-24 settembre e il luogo potrebbe essere il carmelo di Porto (Portogallo).

Fr. Matteo Nicolini-Zani, monaco di Bose


[1] Cornelius J. A. Tholens, Incontri di un monaco tra Oriente e Occidente, Àncora, Milano 1991, pp. 68-69.                                                                                                                                          

 

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