"Si deve sempre rispetto alle religioni altrui.

Agendo in questo modo si esalta la propria religione e non si fa offesa alle altre"

Editto XII 
del re indiano Ash
oka 
(III secolo a.C.)

 
Riunione annuale dei membri del DIM Italia 2017

Monastero di Santa Chiara (Urbino)
10-12 ottobre 2017
 
 
“Molto potete fare attraverso l’ospitalità. Aprendo le vostre case e i vostri cuori […] offrite uno spazio in cui può avere luogo un incontro di menti e di cuori, un incontro caratterizzato da un condiviso senso di fratellanza […] che apre la strada di un dialogo sempre più fecondo”.
(Giovanni Paolo II, Discorso ai monaci benedettini e zen, 9 settembre 1987)

Queste parole esprimono al meglio ciò che come gruppo italiano del DIM abbiamo potuto vivere quest’anno insieme, proprio grazie allo spazio esteriore e interiore preparato e offerto a noi dalle sorelle clarisse di Urbino. Dall’alloggio alla cucina, dalla liturgia fino ai molti e diversi dettagli logistici, tutto è stato curato con attenzione e delicatezza dalle sorelle che ci hanno ospitato. Ma soprattutto è stato un senso profondo di partecipazione a ciò che abbiamo vissuto da parte di tutta la comunità delle sorelle a rendere questo incontro un vero luogo di dialogo comunitario e un grembo fecondo di comunione fraterna. Oltre alle sorelle clarisse, venticinque sono stati i partecipanti, di cui quindici monaci e monache cristiani di diverse appartenenze monastiche (benedettini/e, cistercensi, camaldolesi, Bose, Pulsano, clarisse, cappuccine, piccola famiglia dell’Annunziata), due monaci induisti, sette monaci buddhisti appartenenti a due diverse scuole (zen e “tibetani”), e un fratello musulmano della Co.Re.Is. italiana.

Due sono state le dimensioni principali che quest’anno abbiamo scelto di vivere insieme. Innanzitutto abbiamo sentito la necessità di rileggere e approfondire, a distanza di tempo, l’esperienza di immersione nello zen fatta lo scorso anno al monastero zen di Fudenji (Salsomaggiore, pr). E lo abbiamo fatto dapprima (martedì 10 ottobre sera) attraverso la visione del film documentario Zen. La vita del maestro Dogen, che ci ha offerto interessanti stimoli per un confronto con la monaca zen Elena Seishin, da tempo membro attivo del nostro gruppo DIM. 







 
A questo è seguita una giornata interamente dedicata al dialogo con l’amico praticante buddhista e studioso del buddhismo Mauricio Yushin Marassi. La giornata di mercoledì 11 ottobre è iniziata con la partecipazione comune alla preghiera delle lodi della comunità delle sorelle clarisse e alla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Urbino Giovanni Tani, nella memoria di papa Giovanni XXIII, padre di quel concilio Vaticano II dal quale ha avuto origine una ricomprensione del rapporto tra chiesa cattolica e altre vie religiose senza la quale sarebbe stato impensabile essere insieme oggi come gruppo DIM. La mattinata è stata dedicata all’ascolto, seguito da un dibattito, della presentazione che Yushin ha fatto dell’esperienza della comunità Stella del Mattino, dalla sua origine nel 1987 all’attuale configurazione, con particolare accento posto sulla sua evoluzione, i suoi obiettivi e la sua forma esteriore e interiore. Dopo il pranzo, seguito da una passeggiata guidata da fra Luca al vicino convento dei frati minori di San Bernardino, ci siamo messi nuovamente in ascolto di Yushin, che ha presentato la sua visione del dialogo interreligioso, in particolare del dialogo cristiano-buddhista, in cinque punti: testimonianza e condivisione, dialogo come esigenza personale, dialogo come attività intellettuale-accademica, dialogo come filosofia politica, suggerimenti rivolti agli attori del dialogo. È poi seguito un ulteriore spazio di confronto e dialogo (i testi di entrambe le conferenze sono disponibili sul sito della Stella del Mattino). Dopo una breve passeggiata guidata da sr. Sara alla meravigliosa città storica di Urbino e la cena, il gruppo si è ritrovato per un momento di riunione, in cui si sono scambiate informazioni circa le attività del DIM e i progetti in corso.


La mattina di giovedì 12 ottobre è iniziata con le lodi celebrate insieme alla comunità e una preghiera che la monaca e il monaco del Gitananda ashram hanno offerto con luci, fiori, frutti e dolci, insieme alla lettura di alcuni passaggi dei Veda. Abbiamo poi affrontato la seconda dimensione del nostro approfondimento, più precisamente legata al luogo in cui ci siamo ritrovati: la vita e la fraternità francescana e clariana. Dopo la visione del documentario-intervista che Liliana Cavani realizzò presso il monastero di Santa Chiara di Urbino cinque anni fa, sono seguite due brevi ma vivaci e stimolanti presentazioni da parte di sr. Carla (la fraternità in Santa Chiara e nelle fonti clariane) e di sr. Patrizia (l’evoluzione della forma vitae clariana dopo il concilio Vaticano II); il resto del tempo è stato dedicato a uno scambio sulla dimensione fraterna e comunitaria della vita monastica, alla presenza di buona parte della comunità delle sorelle clarisse.
Un conviviale pranzo di festa, unito al dono che le sorelle hanno fatto ai partecipanti del volume curato da p. Giovanni Vannucci, Il libro della preghiera universale, ha concluso con note di gioiosa fraternità il nostro convenire. All’indomani di questo nostro incontro, una delle giovani sorelle di Urbino, mi ha fatto giungere alcune parole che esprimono profondi sentimenti di gratitudine, a cui rispondo a nome di tutto il gruppo con un reciproco ringraziamento:
 

… Non poteva terminare la giornata senza condividere con te la gioia grande e che le parole fanno molta fatica a esprimere in tutta la sua pienezza per il dono unico e straordinariamente bello che la vostra presenza qui, nella nostra casa, è stato per me e anche per tutte le sorelle. Ora questi stessi nostri spazi non sono più gli stessi di prima di martedì perché veramente ci parlano di voi e ci ricordano fortissimamente i bellissimi momenti vissuti insieme! Grazie, grazie, grazie con tutto il cuore! E poi si è rinnovato il grande miracolo dell’Incontro vero dei cuori perché nell'accogliervi e nell'ospitarvi Lui si è fatto incontrare in un modo unico e nuovo come mai avevo sperimentato: sono profondamente convinta che il desiderio profondo e la passione con cui ciascuno di noi vive questi nostri incontri e questa nostra appartenenza al DIM generino questo miracolo e diano a ciascuno la possibilità bellissima di fare esperienza del divino che c'è in ognuno di noi! ...

Forti di queste parole e di tutto ciò che abbiamo vissuto in questi giorni, il cui spirito è ben trasmesso dalle foto che qui pubblichiamo, insieme guardiamo avanti e camminiamo “per raggiungere la grandezza dell’umano e del divino” (Giovanni Vannucci)!

Riportiamo anche l'intervista a fr. Andrea Oltolina, benedettino della comunità monastica "SS. Trinità" di Dumenza (VA), pubblicata nella newsletter "Come pellegrini e stranieri", in cui offre alcune riflessioni sul dialogo a partire da questo nostro ultimo incontro.
 
fr. Matteo Nicolini-Zani
 

  Contatti: info@dimitalia.com

  Site Map