Nel 1995 si iniziò subito a cercare nominativi di persone sensibili all'argomento per costituire un minimo di commissione, approfittando della conoscenza di monaci e monache che avevano partecipato a convegni interreligiosi, rivolgendosi agli abati generali delle diverse congregazioni per chiedere un rappresentante, richiedendo nominativi alle abbadesse presidenti delle federazioni benedettine femminili; le risposte furono pochissime e la maggioranza dei superiori non conosceva né l'AIM né il DIM.
Eravamo agli inizi e facemmo un piccolo incontro a Roma, presso la curia generalizia dei monaci sublacensi, nel monastero di Sant'Ambrogio, sotto la guida di p. Mayeul de Dreuille, che consegnò a p. Cipriano l'archivio in suo possesso.
Ci si rese conto che la sensibilità delle comunità monastiche per il dialogo era scarsa e si decise così di incominciare conl radunare i responsabili delle comunità romane (trenta case tra monasteri e curie maschili e femminili).
Intanto per la prima volta partecipammo, con p. Mario Cappelletti della comunità benedettina di Parma, all'incontro annuale europeo dei coordinatori delle commissioni DIM, che si tenne nel monastero di Montserrat (Spagna).