Come è possibile vedere dal programma, i lavori sono stati aperti dal direttore dell’UNEDI e dai saluti del segretario del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, del presidente dell’UBI e del presidente dell’UII. Il percorso di riflessione seminariale, ricco e intenso, presentato nell’introduzione ai lavori offerta dal coordinatore del DIM Italia, si è articolato in tre sessioni, corrispondenti alle tre tradizioni: quella buddhista (al mattino), quella cristiana e quella l’induista (nel pomeriggio). Per ciascuna via religiosa, tre interventi hanno sintetizzato la natura, i mezzi e gli scopi della meditazione così come proposti all’interno di quella tradizione. Insigni studiosi, maestri spirituali, monaci di ordini tradizionali e praticanti riconosciuti ci hanno introdotto alla natura specifica dei diversi metodi e delle secolari pratiche di meditazione e di contemplazione proprie di ciascuna delle tre vie spirituali.
Queste tre parti sono state precedute da un’ampia e stimolante relazione introduttiva, che ci ha offerto il quadro e il clima in cui la nostra riflessione sulla dimensione contemplativa della vita può divenire un luogo di incontro interreligioso. A questa “ouverture”, offerta da un teologo cristiano, si sono accostati due brevi “contrappunti”, invero assai consonanti, offerti da una voce buddhista e da una voce induista.
La giornata si è chiusa con un intervento conclusivo, affidato a una teologa che da molti anni vive e riflette interreligiosamente, che ha avuto un duplice scopo: da una parte, offrire uno sguardo sintetico sul percorso fatto oggi insieme e, dall’altra aprire al futuro, vale a dire all’individuazione di un percorso attraverso il quale sviluppare ulteriormente il tema, soprattutto in prospettiva teologica e spirituale. Sappiamo bene come nel nostro contesto sociale e religioso contemporaneo si registra – tra l’altro – una più vicina compresenza di pratiche di meditazione di diverse tradizioni, l’accresciuto interesse da parte cristiana per le pratiche di meditazioni “orientali”, e, talora, la loro assunzione da parte di un crescente numero di cristiani. Ciò invita tutti, ma in particolare i cristiani, a una lettura attenta e fiduciosa insieme a un discernimento aperto e libero, ma al contempo sapiente e fondato, di tali fenomeni.
Matteo Nicolini-Zani
monaco di Bose
coordinatore DIM Italia