Esperienza di meditazione vipassanā
e incontro spirituale
con il monachesimo buddhista thai
Thailandia
26 novembre - 10 dicembre 2024
Thailandia
26 novembre - 10 dicembre 2024
“Dio ha soffiato in Adamo il suo respiro:
prendetevi cura del respiro di Dio in voi!"
(Phra Medhivajarapundit)
Dopo una lunga gestazione il cui inizio risale ad alcuni anni fa e un percorso di preparazione di alcuni mesi, dal 26 novembre al 10 dicembre 2024 alcuni membri dei gruppi italiano e coreano del DIM (Dialogo interreligioso monastico) hanno vissuto una pionieristica esperienza di incontro con il monachesimo buddhista in Thailandia e di pratica di meditazione vipassanā nella prospettiva del dialogo spirituale che il DIM promuove ormai da alcuni decenni.
L’esperienza è stata pensata e poi realizzata insieme a padre Daniele Mazza, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) in Thailandia dal 2008 e superiore regionale dell’istituto per il Sud-est asiatico dal 2023. La fecondità di ciò che il gruppo ha potuto vivere è stata resa possibile dall’accompagnamento attento e premuroso di padre Daniele, che con la sua competenza e la sua famigliarità con il sangha monastico thailandese, ha facilitato l’introduzione dei membri del gruppo all’esperienza. Padre Daniele dedica infatti da anni il suo ministero al dialogo interreligioso, in particolare con il buddhismo thai, avendo intrapreso per alcuni anni un percorso di studi presso l’International Buddhist Study College (IBSC) dell’Università Mahachulalongkornrajavidyalaya di Bangkok, dove ha quest’anno ottenuto il dottorato in studi buddhisti.
Il gruppo era composto da sei persone che, insieme a padre Daniele Mazza, hanno preso parte all’esperienza: fratel Matteo Nicolini-Zani, monaco del Monastero di Bose e coordinatore del DIM in Italia; fratel Alberto Maria Osenga e fratel Davide Castronovo, monaci del Monastero benedettino di Dumenza; suor Benedetta Bucchi, monaca del Monastero delle adoratrici perpetue del ss. sacramento di Monza; suor Sara Ricciardi, monaca del Monastero delle clarisse di Urbino; padre Anselmo Park, monaco dell’Abbazia benedettina di Waegwan e coordinatore del DIM in Corea del Sud.
Inoltre, due importanti visite hanno costituito l’occasione di avvicinare due tradizioni monastiche buddhiste presenti in Thailandia: la tradizione theravāda, maggioritaria, attraverso la visita al complesso del Wat Po, e la tradizione mahāyāna cinese, attraverso la visita al Wat Boromracha Kanchanaphisek. In quest’ultimo monastero il gruppo ha avuto la gioia di incontrare, in un fraterno dialogo, il giovane abate Zhui, che recentemente ha soggiornato per sei mesi presso il collegio Sant’Anselmo a Roma, dove ha potuto approfondire la sua conoscenza del cristianesimo e del monachesimo benedettino; il gruppo è stato inoltre invitato a partecipare a una significativa cerimonia commemorativa del cardinal Miguel Ángel Ayuso Guixot, prefetto del dicastero vaticano per il dialogo interreligioso, deceduto pochi giorni prima.
Dal 30 novembre al 7 dicembre il gruppo è stato accolto all’interno dell’Annual Meditation Retreat, della durata complessiva di un mese (23 novembre – 22 dicembre), che l’IBSC ha organizzato presso il Religious Development Center a Camp Son, nella provincia di Phetchabun, a circa 400 chilometri a nord di Bangkok. Sostenuti da un efficace staff organizzativo che si è preso cura di ogni dettaglio e da un nutrito gruppo di volontari che ha provveduto alla preparazione dei due pasti giornalieri (alle 6:00 e alle 11:00 del mattino), il gruppo ha potuto, insieme a tutti gli altri partecipanti, dedicarsi a una pratica intensiva di meditazione di “consapevolezza” o “chiara visione” (vipassanā), sulla base dei “fondamenti della consapevolezza” (satipatthāna) elaborati dal Buddha e così come proposta da un’équipe di maestri di meditazione insegnanti presso l’IBSC, in cui tempi di meditazione seduta si alternano a tempi di meditazione camminata.
Le tre sessioni giornaliere di meditazione (4:00-5:30; 9:30-10:30; 13:00-21:00) si sono accompagnate a quotidiani insegnamenti volti a sostenere e incoraggiare la pratica, lezioni che sono state offerte da Sayadaw Bhaddanta Wirosana, rinomato maestro di meditazione birmano, da Phra Bundit Cittasamvaro, di origine inglese, e da Phra Medhivajarapundit, direttore dell’IBSC. Con quest’ultimo abbiamo anche avuto la gioia di vivere un breve ma intenso momento di incontro, in cui il maestro dal volto pacificato ha voluto esprimerci parole di accoglienza, mostrandoci la sua gioia per la nostra presenza di monaci cristiani venuti a imparare l’arte della “presenza consapevole” (sati) e della “concentrazione” (samādhi), e consegnandoci anche parole di incoraggiamento per lo sviluppo di questa pratica all’interno della nostra vita spirituale cristiana.
Questa settimana di intensa pratica è stata anche l’occasione per incontrare, conoscere e stringere amicizia con alcuni dei partecipanti, in totale più di duecentocinquanta, per lo più giovani monaci e monache studenti presso l’IBSC provenienti da diversi paesi dell’Asia (Thailandia, Laos, Myanmar, Vietnam, Bangladesh, Cina e Bhutan). Durante i momenti di pausa dalla pratica o passeggiando nella natura lussureggiante, ricca di laghi e foreste, si sono creati spontanei momenti di dialogo circa le rispettive vie religiose, tradizioni monastiche e pratiche di meditazione e di preghiera.
Il gruppo, di ritorno a Bangkok, l’8 dicembre ha poi avuto modo di accompagnare padre Daniele all’Università Mahachulalongkornrajavidyalaya, dove ha ricevuto il diploma di dottorato in una solenne cerimonia; qui il gruppo ha gioiosamente ritrovato alcuni monaci studenti dell’IBSC con cui aveva condiviso la precedente settimana di ritiro di meditazione. Una visita al vicino sito archeologico di Ayuttaya, l’antica capitale del regno del Siam, ha coronato la giornata di festa. L’indomani, 9 dicembre, il gruppo si è dedicato a un proficuo confronto e un’intensa rilettura “a caldo” dell’esperienza fatta, a giudizio di tutti risultata molto feconda seppur esigente e impegnativa.
Sulla base di questa esperienza così ricca di frutti, il gruppo si auspica che essa possa svilupparsi in un itinerario futuro tutto da costruire, in ascolto dello Spirito e a servizio del mondo monastico e della comunità ecclesiale, in un rinnovato e approfondito dialogo con le persone che il gruppo ha incontrato e con le istituzioni che lo hanno fraternamente accolto.
Matteo Nicolini-Zani
monaco di Bose
coordinatore DIM Italia