Evangelii nuntiandi
1975
1975
Paolo VI con questa esortazione apostolica si proponeva esplicitamente di prolungare la riflessione sui temi del precedente sinodo.
(I) Viene ribadito che solo la religione cristiana è soprannaturale, in quanto «instaura un rapporto autentico e vivente con il piano di Dio che le altre religioni non riescono a stabilire» (nr. 53).
(II) Quanto al valore delle altre religioni non si dice se i non cristiani si salvino nelle e attraverso le religioni [24]. I valori positivi che in esse si riconoscono sono relativi alla sincerità personale della ricerca (cf. nr. 53):
- sono espressione vivente della vita spirituale di milioni di persone;
- incarnano la ricerca di Dio nel corso di migliaia di anni;
- insegnano a pregare;
- contengono innumerevoli “semi del Verbo”;
- costituiscono un’autentica preparazione al vangelo.
(III) Anche a riguardo del dialogo c’è da osservare che nonostante il riferimento a una nozione ampia di evangelizzazione, che cioè coinvolga tutta la persona dell’evangelizzatore e tutti gli strati dell’umanità, il papa, nel definire l’evangelizzazione, ha «in mente in primo luogo l’esplicita proclamazione del vangelo e tutte le attività delle chiesa che ne derivano» [25]. II papa vuole chiarire che l’evangelizzazione è una realtà dinamica, ricca e complessa (nr. 17) ed è preoccupato di evangelizzare la cultura e le culture dell’uomo; ma il posto che riserva da una parte alla promozione umana (della giustizia e della liberazione) e dall’altra al dialogo interreligioso è comunque limitato. Della prima si dice semplicemente che non è estranea alla evangelizzazione (cf. nr. 30) [26]. Del secondo non si dice esplicitamente che rientra nella missione evangelizzatrice della chiesa, anzi non viene mai usato neppure il termine dialogo. Tuttavia, in analogia con la promozione umana, si può supporre che implicitamente venga considerato come parte integrante, anche se non costitutiva, della missione della chiesa. Come abbiamo visto l’interesse è, infatti, quello di integrare nella evangelizzazione ciò che in queste religioni si trova di valido.
[24] Cf. M. DHAVAMONY, “Evangelizzazione e dialogo”, p. 1231.
[25] J. DUPUIS, “Dialogo interreligioso”, p. 1246.
[26] E non come affermava il sinodo del 1971 (De iustitia in mundo) che è dimensione costitutiva (ratio constitutiva) della predicazione.