Visita fraterna in Italia
di tre monaci buddhisti dalla Thailandia
Roma - Bose - Assisi
25 giugno - 2 luglio 2025
Roma - Bose - Assisi
25 giugno - 2 luglio 2025
Dal 25 giugno al 2 luglio 2025 il gruppo italiano del DIM•MID ha avuto la gioia di accogliere in Italia tre monaci buddhisti Theravāda provenienti dall’International Buddhist Studies College (IBSC) dell’Università Mahachulalongkornrajavidyalaya (MCU) di Bangkok. Il gruppo, accompagnato da Tong Orawan Topathomwong, era composto dal venerabile Hansa Dhammahaso (Phra Medhivajarapundit), monaco thailandese che per otto anni ha diretto l’IBSC, dal venerabile Weerasak Abhinandavedi, monaco thailandese, e dal venerabile Neminda, monaco birmano, entrambi docenti presso lo stesso IBSC.
Questa visita fraterna, sostenuta finanziariamente dal DIM•MID, dall’IBSC e dal Monastero di Bose, è stata il frutto inaspettato di una recente esperienza spirituale che ha portato in Thailandia un gruppo di cinque monaci cristiani (due monache e quattro monaci) provenienti dall’Italia e dalla Corea. L’anno scorso, dal 30 novembre al 7 dicembre, il gruppo, accompagnato dal missionario del PIME p. Daniele Mazza, è stato accolto tra i partecipanti all’annuale ritiro di meditazione di un mese organizzato dall’IBSC. Il gruppo ha potuto unirsi a tutti gli altri partecipanti in una pratica intensiva di meditazione “di consapevolezza” o “di chiara visione” (vipassanā), offerta da un team di maestri di meditazione che insegnano all’IBSC. In quei giorni, uno dei maestri di meditazione era proprio Phramaha Hansa Dhammahaso, con il quale il gruppo monastico cristiano è stato lieto di avere un breve ma intenso momento di incontro. Egli ha accolto il gruppo con grande calore, ha detto loro quanto fosse felice che dei monaci cristiani fossero venuti a praticare la meditazione di consapevolezza e li ha incoraggiati a sviluppare questa pratica nella loro vita spirituale cristiana.
Nei primi tre giorni del soggiorno dei monaci buddhisti in Italia, la delegazione è stata ospitata a Roma presso il Monastero di San Gregorio al Celio, dove abbiamo goduto della calorosa accoglienza della comunità benedettina camaldolese e del gentile sostegno fornito da p. Cyprian Consiglio, segretario generale del DIM•MID.
Nella mattinata di giovedì 26 giugno, presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma, si è tenuto un seminario interreligioso monastico sul tema della meditazione nelle prospettive buddhista e cristiana. Il principale promotore di questo evento è stato il DIM•MID, ma l’incontro è stato co-sponsorizzato da altre istituzioni, associazioni e gruppi: l’IBSC del MCU, il Monastero Buddhista di Santacittarama, la sezione italiana della World Community for Christian Meditation (WCCM), i gruppi Darsi Pace e l’Associazione per la Meditazione di Consapevolezza (A.Me.Co.).
Il seminario di Sant’Anselmo è stato finalizzato all’esplorazione reciproca delle tradizioni di meditazione buddhista e cristiana, con particolare attenzione ad aiutare i partecipanti a cogliere i principi teologici e gli obiettivi spirituali dei percorsi di meditazione propri delle due vie spirituali.
Avevamo in mente due obiettivi. Il primo era quello di fare – e di fare insieme – un passo avanti nell’aiutarci a conoscere meglio le nostre tradizioni viventi nell’ambito di ciò che chiamiamo “meditazione” o “contemplazione”. Grazie a questo esercizio faccia a faccia, i partecipanti buddhisti hanno potuto acquisire una maggiore consapevolezza di ciò che i cristiani intendono quando parlano di quella particolare forma di preghiera che chiamano “meditazione”, “preghiera pura”, “preghiera silenziosa”, “preghiera esicasta”, e così via. E i cristiani sono diventati più consapevoli del significato originale delle pratiche veicolate da parole come “meditazione di consapevolezza” o mindfulness. Le due presentazioni – una del venerabile Hansa Dhammahaso e l’altra di suor Benedetta Bucchi, monaca esperta della tradizione esicasta cristiana orientale e attualmente dottoranda a Sant’Anselmo – hanno affrontato il tema da due prospettive particolari, ovvero la prospettiva Theravāda, da parte buddhista, e la prospettiva monastica, da parte cristiana.
Queste presentazioni hanno aiutato a chiarire quali sono le convergenze e le divergenze tra la preghiera meditativa/contemplativa cristiana e la pratica meditativa buddhista. Con questo quadro di riferimento, si è potuto avviare in seguito un dialogo tra i partecipanti sul secondo tema del workshop: “Quale possibile intreccio tra le pratiche di meditazione buddhista e cristiana?”. Dal punto di vista cristiano, questa domanda sembra particolarmente intrigante e pone notevoli sfide, giacché riguarda il modo in cui la meditazione buddhista può sostenere e arricchire la pratica cristiana della preghiera meditativa/contemplativa quale percorso di liberazione e via di comunione con Dio. Il dialogo – articolato, intenso e proficuo – è stato arricchito da numerosi contributi da parte di diversi partecipanti, che hanno condiviso spunti sia a partire dalla loro comprensione teorica sia sulla base della loro esperienza vissuta – e vivente – di meditazione.
Ci auguriamo che questo evento rappresenti solo un primo passo di un dialogo che potrà proseguire in futuro su questo tema, fondamentale sia per i cristiani che per i buddhisti, e in particolare per i monaci che seguono le orme del Buddha e del Cristo.
Venerdì 27 giugno, al mattino, il gruppo monastico è stato accolto presso il Dicastero vaticano per il dialogo interreligioso (DDI), dove ha avuto un vivace scambio con p. Paulin Batairwa Kubuya, sottosegretario del DDI, incaricato delle relazioni con i buddhisti.
Nel pomeriggio, dopo una visita guidata alla basilica di San Pietro, il venerabile Hansa ha tenuto una conferenza pubblica sul tema “Costruire la pace a partire dalla nostra interiorità” negli spazi culturali della Città dell'Altra Economia. Lo stimato studioso e riconosciuto insegnante di meditazione ha introdotto il pubblico alla pratica della meditazione di consapevolezza come strumento per “essere pace” – questo il titolo di un famoso libro del maestro buddhista vietnamita e attivista per la pace Thich Nhat Hanh (1926-2022) –, spronando ciascuno a “diventare pace” a partire da una trasformazione interiore.
Sabato 28 giugno il gruppo ha viaggiato da Roma verso il nord Italia, dove è stato preparato per loro un soggiorno monastico di due giorni. Presso il Monastero di Bose i monaci buddhisti hanno potuto sperimentare e vivere la vita quotidiana di una comunità monastica cristiana. Attraverso la visita degli spazi monastici e i dialoghi fraterni, hanno potuto conoscere meglio lo stile di vita dei monaci e delle monache cristiani di questa comunità ecumenica. Particolarmente intensa è stata, domenica 29, la condivisione di quasi due ore tra i monaci thailandesi e i membri della Comunità di Bose sulle rispettive esperienze di vita monastica, sulle ragioni e le sfide del vivere da monaco in Thailandia e in Italia, sul modo di praticare per raggiungere il fine ultimo proposto dal buddhismo e dal cristianesimo, e così via. Un'occasione unica per alcuni fratelli e sorelle di Bose è stato, infine, il tempo che abbiamo avuto al mattino presto per praticare la meditazione di consapevolezza sotto la guida del Maestro Hansa.
L’ultima tappa del viaggio del gruppo in Italia è stata la visita ad Assisi. Dalla sera del 30 giugno al 2 luglio, i monaci sono stati accolti dai fratelli del Monastero di San Masseo, una fraternità della Comunità di Bose. Ad Assisi essi hanno potuto conoscere meglio la figura spirituale di san Francesco attraverso visite guidate alla basilica e alla chiesa di San Damiano.
Questa settimana che abbiamo felicemente trascorso insieme è stata un’occasione benedetta per sviluppare la collaborazione tra il DIM•MID e l’IBSC, rafforzare il legame di fraternità tra noi e i tre monaci buddhisti thailandesi incontrati l’anno scorso in Thailandia, approfondire la condivisione dei nostri rispettivi tesori nell’ambito della meditazione o della contemplazione e crescere nella conoscenza della vita monastica come viene vissuta nelle nostre rispettive tradizioni religiose. Nel cuore di tutti resta un forte sentimento di gratitudine, terreno comune in cui speriamo che il seme di futuri incontri possa portare i suoi frutti.
Matteo Nicolini-Zani
monaco di Bose
coordinatore DIM Italia